Numero 15. Portico de La Hispanidad.(Portico della Ispanitá)

Con un arco totalmente in stile romanico decorato sulla parte superiore in bizantino e finiture mudéjar, si può leggere in lettere maiuscole : “Genesi de La Hispanidad”( origini della ispanitá). L’intero itinerario che partendo da Cristoforo Colombo che giunge in Spagna e cerca sovvenzioni e sostenitori e la realizzazione del suo progetto conducendo il visitatore infine alla “Santa Maria”, rappresenta una irrefutabile veritá storica.Quando si attraversa il portico ci si trova di fronte alla “Pinta “ e alla “Niña”(Palos) le quali appunto comunicheranno la notizia della Scoperta. Il 12 ottobre quindi risulta una data imprecisa, la Vera Ispanitá comincia a prendere forma con le gesta di Cristoforo Colombo che dichiaró apertamente di proprieta’ dei Sovrani Cattolici quelle terre appena scoperte. Immediatamente, e con le famose Bolle Alessandrine come garanzia, la seconda spedizione del già ammiraglio Don Cristoforo Colombo confermerá quanto sopra colonizzando quelle terre con le prime 1.500 persone trasportate su 17 navi nel 1943. Questo sarà l’ inizio di una storia che durerà secoli interi con le sue luci e le sue ombre. Si ricordi che siamo sorti dalle ceneri del passato, e quanto raccontato é Storia.
Una volta attraversato il portico si giunge nella parte di poppa terminando con il numero (16).Da questo punto può essere visto sulla facciata opposta dello stesso Portico (15)il Cristo incoronato e i Quattro Evangelisti. Analizzando i documenti originali di Cristoforo Colombo si evince che si è sempre sentito eletto dall’Altissimo e si notano numerose citazioni in merito al suo progetto “l’Impresa delle Indie” tanto da firmarne alcuni come “XpoFerens” (Colui che é importante per Cristo).Quando si presentó ai due Sovrani cattolici espose la sua idea originale che era il recupero della Casa Santa (Gerusalemme) che era nelle mani degli infedeli da diversi decenni.Lo scopo era formare un grande esercito in nome del Redentore con i vassalli del Grande Khan d’Asia (8) unendo così le forze sufficienti per l’ultima e definitiva crociata, compiendo la sua missione di condurre tutte le anime incontrate a Cristo (ha creduto in questo fino alla sua morte, al di là della ricchezza).Curiosamente, anche il re Ferdinando, già vedovo di Elisabetta e già morto C.
Colombo, volle estrarre risorse dalle Indie per fare esattamente la stessa cosa: recuperare Gerusalemme per principio.
La realtà fu molto diversa al di fuori delle credenze e aspettative dell’Ammiraglio. Quell'”Altro Mundo”, che ha saputo riconoscere così bene nel suo terzo viaggio prima di un altro (America), non fu mai compatibile con la sua idea originale. Non volle terre (i suoi eredi non ne ricevettero nessuna) e finì per ammalarsi sempre più ad ogni viaggio che intraprese (furono 4) e la cosa peggiore fu che il vecchio ammiraglio non poté morire in pace, non perché solo e abbandonato , ma indignato d’essere stato privato di ció che gli spettava,tanto che quella maledizione fu subita dal figlio Diego.